Gestione debiti: annullati 30.000 euro non dovuti. Quando l’INPS sbaglia, ma il cittadino paga lo stesso (finché non reagisce)
Un caso emblematico: chi ti protegge quando l’errore è dello Stato?
Immagina di ricevere per anni cartelle esattoriali per un debito che non ti appartiene più. È quello che è successo a un nostro assistito, ex amministratore di una piccola azienda. Aveva lasciato l’incarico nel novembre 2016, ma l’INPS ha continuato a inviargli richieste di pagamento fino al 2023.
Stava per accettare, pensando “forse è colpa mia”. Ma non era così.
Abbiamo analizzato la sua posizione e presentato un’istanza in autotutela. In pochi giorni, l’INPS ha annullato quasi 30.000 euro di contributi. L’unica parte realmente dovuta? Circa 635 euro, relativi all’unico anno di responsabilità effettiva.
Il punto non è solo giuridico. È umano.
Questo non è solo un caso risolto. È un campanello d’allarme.
Quando uno Stato o un ente invia un debito che non ti spetta, crea un effetto devastante:
- Ansia e senso di colpa (“Forse ho sbagliato qualcosa, è colpa mia…”)
- Paura paralizzante (“Mi pignorano? Mi tolgono casa?”)
- Rinuncia a difendersi, perché “tanto con lo Stato non si vince”
E invece la legge dice l’opposto.
Chi ha ricoperto un ruolo come amministratore, non è responsabile per i debiti maturati dopo la cessazione dell’incarico. E soprattutto: prima di chiedere soldi a una persona fisica, l’INPS deve dimostrare che il credito non è recuperabile dalla società.
Due principi semplici, che hanno salvato questo cliente da una richiesta ingiusta. Ma quanti pagano comunque, per paura o disinformazione?
La gestione dei debiti parte dal sapere quando NON pagare
Parlare di gestione debiti non significa solo ridurre le rate o trovare un piano comodo. Significa anche distinguere il debito legittimo da quello infondato.
In questo caso, se il cliente non si fosse rivolto a noi, avrebbe pagato 30.000 euro che non doveva. Soldi magari presi in prestito, vendendo un bene, o sottratti alla propria famiglia.
Ecco perché, quando si riceve una cartella o un sollecito, la prima cosa da fare è verificarne la correttezza. Non dare mai per scontato che “se lo dice l’ente, è giusto”.
Nel dubbio, chiedere aiuto.
Come possiamo aiutarti (anche quando sembra tutto perduto)
Ogni giorno aiutiamo privati, famiglie e piccoli imprenditori che si trovano in situazioni analoghe:
- Ex amministratori, garanti o soci chiamati a rispondere per debiti che non gli spettano.
- Persone che ricevono cartelle, lettere dell’Agenzia Entrate, richieste da recupero crediti.
- Debitori che non riescono più a pagare le rate, e rischiano pignoramenti o segnalazioni.
In questi casi, interveniamo con un approccio tecnico ma umano, combinando:
- Saldo e stralcio: per chiudere il debito pagando meno.
- Piani di rientro sostenibili: con rate abbordabili.
- Assistenza legale specifica per cartelle INPS, Agenzia delle Entrate, Equitalia.
- Tutela per ruoli amministrativi o situazioni complesse.
Non vendiamo soluzioni preconfezionate. Ogni caso è unico, e viene trattato con cura, rigore giuridico e una sola bussola: la tua serenità finanziaria.
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Se ti trovi in difficoltà, chiedere aiuto è il primo passo
Non importa se il debito è piccolo o grande. Se è tuo o ereditato. Se è con una finanziaria o con l’INPS. L’unica cosa che conta è non restare fermo.
Perché il tempo peggiora le situazioni. Ma un’azione mirata può cambiarle radicalmente.
La nostra consulenza è gratuita e senza impegno. Serve proprio a questo: capire insieme se hai davvero un debito da pagare, e come affrontarlo senza panico.